a cura della Dott.ssa Fulvia Adragna
Psicologa dell’età evolutiva
Psicoterapeuta sistemico-relazionale familiare
Mediatore Familiare AIMeF
Consulente Tecnico di Parte
Da diversi anni ormai collaboro con l’Avvocato Simona Sebastiani, ci accomunano l’interesse per la medesima area di intervento, quella familiare, pur con le diverse specificità professionali, come anche l’obiettivo di accompagnare i genitori, nella delicata fase della separazione/divorzio, al fine di favorire una serena crescita dei figli e il raggiungimento di accordi che garantiscano il rispetto dei diritti di ogni componente della famiglia.
Come psicologa dell’età evolutiva e psicoterapeuta della coppia e delle famiglia ho approfondito negli anni l’intervento possibile nei casi di separazione, divorzio, affido dei figli, formandomi nella Consulenza Tecnica di Parte e in Mediazione Familiare, con la ferma convinzione che il sostegno psicologico in tali casi sia di fondamentale utilità.
Durante il percorso di Mediazione Familiare i genitori verranno ascoltati, accolti con empatia, supportati emotivamente e mai giudicati. Come Mediatore mi metto a loro disposizione per sostenerli e accompagnarli nell’individuazione ed espressione dei propri bisogni e di quelli dei figli alla ricerca degli accordi migliori per ciascuno di loro.
La Mediazione Familiare come strumento per raggiungere gli accordi
La Mediazione Familiare consiste in un percorso scelto da coniugi che affrontano la separazione, è uno spazio di ascolto per i loro bisogni, un momento privato per incontrarsi al fine di trovare accordi equi.
La Mediazione Familiare è un’attività in cui un professionista qualificato e neutrale, nella garanzia del segreto professionale e in un contesto autonomo rispetto all’ambiente giudiziario e psicoterapeutico, si adopera affinché la coppia elabori un programma di separazione soddisfacente, nel rispetto della normativa vigente.
Gli accordi raggiunti assumeranno valore legale solo quando le parti li avranno fatti ratificare in Tribunale tramite gli avvocati che li rappresentano.
Cos’è la Mediazione familiare?
Chi ha sentito parlare della Mediazione Civile potrà pensare: “Cose da avvocati…”.
A chi viene in mente la psicoterapia della famiglia penserà forse: “Cose da psicologi…”.
Né l’uno, né l’altro.
La Mediazione Familiare è un intervento di tipo multidisciplinare che tiene conto tanto della prospettiva giuridica che di quella psicologica, come pure di quella psicopedagogica.
Consiste in un percorso scelto principalmente da coniugi che affrontano la separazione, ma anche da fratelli che discutono per un’eredità, al fine di trovare accordi equi fra le parti.
La Mediazione Familiare rappresenta un’opportunità per trattare le questioni inerenti separazione e divorzio, affido dei figli, divisione dei beni.
È indicata come utile via da percorrere quando siano da considerare tanto aspetti patrimoniali che affettivi come:
• Trovare accordi tra genitori che tutelino entrambi e garantiscano ai figli una serena crescita.
• Ridefinire relazioni fra congiunti considerando anche le questioni economiche.
Il Mediatore Familiare, neutrale e imparziale, è un professionista che accompagna le parti alla ricerca di un accordo al di fuori dei canali giudiziari ed è:
• Vincolato al segreto professionale
• Tenuto ad astenersi dal testimoniare in tribunale anche se convocato.
La Mediazione Familiare è:
• Finalizzata alla riorganizzazione delle relazioni familiari
• Facilitativa in quanto l’accordo viene trovato dalle parti e non suggerito dal mediatore
• Volontaria perché le parti vi accedono come libera scelta
• Autonoma dal contesto giudiziario.
Gli accordi raggiunti potranno essere omologati in Tribunale, tramite il legale scelto dalle parti, assumendo così valore giuridicamente vincolante.
La Mediazione Familiare è un aiuto offerto alle coppie in crisi per raggiungere accordi di separazione consensuale evitando il procedimento giudiziario.
Compiti genitoriali per accompagnare i figli all’età adulta: I compiti genitoriali comportano la capacità di assicurare ai figli uno sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale adeguato per l’età anagrafica dei minori.
Un evento stressante quale si può considerare ogni momento che implichi un cambiamento dello status quo e quindi un adeguamento al nuovo assetto di vita, comporta una riduzione delle energie psichiche, oltre che fisiche, dedicate ai compiti abituali. Così i genitori, risucchiati nella spirale altamente impegnativa della separazione, possono perdere di vista la responsabilità educativa, esercitandola con minore costanza e dedizione.
Da questo si originano le criticità dei figli che vivono la separazione dei genitori e le responsabilità sono equamente divise fra mamma e papà a prescindere da chi o cosa abbia determinato il logoramento e la rottura del legame coniugale.
Effetti della conflittualità fra coniugi: la conflittualità coniugale mette a rischio la serena crescita della prole e compromette il benessere individuale dei coniugi.
È meglio restare insieme per il bene dei figli?
È principalmente la qualità del rapporto genitoriale ad influenzare l’equilibrio psichico dei figli. Se il legame coniugale si è deteriorato senza però far venire meno l’impegno reciproco di madre e padre nella cura dei figli, questi ultimi si adatteranno con maggior facilità al nuovo assetto logistico che la famiglia potrà assumere, purché gli equilibri affettivi rimangano immutati.
Assistere alle liti, più o meno violente fisicamente e/o verbalmente fra i genitori, essere coinvolti nelle loro dispute con l’implicita, quando non esplicita, richiesta di schierarsi con l’uno o con l’altro è ugualmente devastante per la prole tanto che mamma e papà vivano nella stessa casa o che siano separati.
La Mediazione Familiare, attraverso l’ascolto e l’accoglienza dei bisogni, ha tra i propri obiettivi anche quello di affrontare il conflitto, alla ricerca di soluzioni che ne riducano la portata andando verso una distensione dei rapporti tra le parti.
Intraprendere un percorso di mediazione Familiare risulta essere una scelta responsabile per tutelare i diritti di figli e genitori, ricercando accordi che siano rispettosi anche e soprattutto dei bisogni emotivi di adulti e minori.